Calde notti di musica

Fonte: “Repubblica

RAVENNA E UMBRIA JAZZ, DUE PRESTIGIOSI APPUNTAMENTI ZAWINUL SOLO SOLO E JARRETT IN TRIO LE perle dell’ edizione 1985 di Ravenna Jazz (4, 5 e 6 luglio) sono il concerto solo di Joe Zawinul, tastierista e co-fondatore insieme a Wayne Shorter dei Weather Report, il ritorno del Modern Jazz Quartet, e soprattutto l’ attesissima esibizione di Keith Jarrett in trio con Gary Peacock e Jack De Johnette. Il concerto sarà prevedibilmente di notevole livello. Ricordiamo che Jarrett, a sorpresa, dopo una lunga estenuante ricerca in territori di confine tra l’ improvvisazione pop-jazzistica e quella classico-contemporanea, ha inciso due album in trio eseguendo standard jazzistici, riuscendo a riportare la sofisticata poesia del suo linguaggio nei temi più celebri del jazz classico. E’ stato un salutare ritorno alla freschezza dell’ invenzione jazzistica, dopo un percorso piuttosto travagliato che gli aveva tolto una parte dei numerosissimi consensi che aveva acquisito negli anni. Perfino la critica, di solito soggiogata dal suo fascino, aveva espresso riserve sulle sue recenti produzioni. Ed ecco l’ occasione per rivedere un Jarrett più disinvolto, più divertente, più comunicativo, più disponibile a festeggiare la musica col piacere dell’ invenzione. (g.c.) IL “GIGANTE” DAVIS IN PIAZZA A PERUGIA DAL 5 AL 14 LUGLIO ritorna puntuale “Umbria Jazz” con la sua grande bouffe di concerti. Tra le cose interessanti ricordiamo la “Charlie Haden Liberation Orchestra”, “Jaco Pastorius”, “Fats Domino”, “Airto Moreira” e “Steve Ray Vaughan”, più tutta una serie di classici che non mancano mai a questo appuntamento: “Art Blakey”, “Horace Silver”, l’ orchestra formata dai reduci della band di Count Basie. Svetta su tutto il programma (basato come è noto sul pacchetto che ogni anno George Wein diffonde per l’ Europa, senza molta possibilità di scelta) la presenza di “Miles Davis”, che suonerà a Perugia il giorno 7, domenica. Anche se grazie alla televisione ormai siamo abituati a vederlo in concerto (considerato che per alcuni anni Davis è rimasto lontano dalle scene, ingigantendo l’ irraggiungibilità del suo mito), assistere ad una sua performance rimane una delle cose più importanti per gli appassionati del jazz. C’ è anche da considerare che il concerto dello scorso anno, e ancor più il suo nuovo album, mostrano un Davis ringiovanito, pieno di idee nuove e soprattutto di voglia di suonare. Quanto basta per fare di questo appuntamento un’ occasione da non perdere. (g. c.) MA GLI AFROAMERICANI SONO ANCHE A ROMA RACCOMANDATI: HERMAN DOMINO E RAY CHARLES IL FESTIVAL jazz di Roma è sicuramente una delle proposte più interessanti di questa turbinosa estate musicale. Woody Herman (21 luglio) porterà la sua orchestra in Italia, facendo rivivere, speriamo, una grande era di big band, di cui purtroppo non esistono quasi più i grandi leader. Tra un “Four brothers” (il prezzo che Jimmy Giuffre scrisse appositamente per la sua orchestra) e un “Caledonia” Woody Herman presenterà una delle poche big band riuscite a prosperare nel dopoguerra, grazie alla sua duttilità, e a quello che gli storici hanno definito come una sorta di pragmatismo musicale, fondato sull’ artigianato, sul rispetto dei solisti e, naturalmente, su una geniale capacità di proporre brani di ogni genere. Con Fats Domino (22 luglio) torniamo indietro alle radici del rock’ n’ roll, a quel sottile punto di raccordo che all’ alba del rock unì il blues afroamericano, quello urbanizzato, e il country bianco, dando la genesi del rock’ n’ roll e l’ inizio di una delle più straordinarie avventure musicali di tutti i tempi, avventura che continua tuttora nel rock contemporaneo. E’ unanimamente riconosciuto come il padre della soul music e di tutta la moderna black music. Ray Charles (23 luglio) è anche uno dei più grandi interpreti della canzone, capace di cantare al massimo livello il blues, il vocalismo jazz, il gospel, il rock o le più sofferte ballad. Ascoltarlo dal vivo è un’ esperienza unica e fondamentale per chiunque voglia toccare con mano una delle più grandi lezioni di stile che si possano immaginare. Un pezzo di storia della musica, vivo e ancora pronto ad entusiasmare il pubblico. (g.c.) DEGNAMENTE RAPPRESENTATI IL ROCK, LA NEW WAVE CON GRUPPI E CANTAUTORI ITALIANI FATE LARGO A SIOUXIE SE SI deve parlare di look certamente quello di Siouxie Sioux è uno di quelli che maggiormente hanno influenzato il modo di vestire delle ragazze amanti dello stile “dark”. Ma non si tratta solo di abbigliamento, quanto di musica, sottile, sensuale, moderna, originalissima, che Siouxie ed i suoi Banshees, una delle formazioni che ha dato vita al punk in Inghilterra, propongono in Italia dal 12 al 20 luglio toccando tra le altre città Firenze il 15, Napoli il 18 e Taranto il 20. Siouxie propone uno show in cui tenta di dar definizione alla new wave, al rock degli anni ottanta, ad una musica misteriosa e cruda, che si è lasciata alle spalle la tradizione del rock. I suoi concerti sono da non mancare, ricchi di una spettacolarità semplice ed oscura. (e.a.) ORNELLA, PAOLI E DALLA MA IL PIU’ ATTESO E’ ROSSI LA TOURNE ià sta riscuotendo un grande successo in Italia è quella di Claudio Baglioni. Il cantautore romano, attualmente fermo a causa di problemi con la voce, porterà in tutta Italia il suo spettacolo fino alla fine di agosto, proponendo dal vivo i brani del suo nuovo album. Baglioni è il personaggio di punta di questa estate musicale italiana, ma anche molti altri musicisti e cantanti del panorama nazionale, come ogni anno, sono in tour per tutta l’ estate. Vasco Rossi è sicuramente il più atteso: amato dal pubblico dei giovanissimi e particolarmente efficace in concerto, Rossi aprirà la sua tournèe il 20 luglio a Cagliari, per proseguire quindi fino alla metà di agosto e riprendere i concerti in settembre. Oltre ai più famosi cantautori nazionali, come Dalla, Guccini, Locasciulli, Ron, tutti in tour nei mesi di luglio ed agosto, sono in concerto anche i due più famosi gruppi del vecchio rock italiano, entrambi con i nomi ormai accorciati, ovvero il Banco e la P.F.M. Anche Gianna Nannini gira per tutto il sud fino ai primi giorni di agosto, accompagnata dalla sua band; mentre tra i “nuovissimi” c’ è da segnalare il tour di Enrico Ruggeri, che avrà inizio il 18, quello di Raf, che inizierà il 13, lo spettacolo di Scialpi, curioso per molti versi, che è in programmazione per luglio ed agosto. Ornella Vanoni e Gino Paoli tornano a proporre il fortunato spettacolo Insieme, per poche repliche ancora, delle quali ricordiamo quella al Bandiera Gialla di Rimini, uno dei locali più attivi dell’ estate, il 18, mentre sul fronte opposto, quello del nuovo rock italiano, da seguire sono i concerti dei Litfiba, in programma per tutto il mese di luglio. (e.a.) DA INGHILTERRA E USA UNA PACIFICA INVASIONE LUGLIO è ormai da anni il mese del rock in Italia, con la consueta pacifica “invasione” di gruppi inglesi ed americani per i concerti estivi. Quest’ anno la stagione del rock è tutta inglese, e due festival, a Milano il 15 ed il 16 luglio ed a Roma, dal 17 al 20, presenteranno alcune delle formazioni più in vista delle ultime generazioni rock e new wave britanniche. Il programma di entrambi i festival vede la partecipazione di gruppi come i “Cure”, capitanati dal chitarrista e cantante Robert Smith, musicista intelligente ed originale; poi ancora gli “Associates”, attenti all’ elettronica come alle nuove tensioni “sentimentali”, e soprattutto i “Working Week”, una formazione composta da ex jazzisti ed appassionati di musica nera, che sta riscuotendo un grandissimo successo in tutta Europa. I “Working Week” sono in tour in Italia dal 15, quando prenderanno parte al Festival Jazz di La Spezia, fino al 20, ed il loro spettacolo è da non mancare. Da seguire con attenzione è anche il nuovo tour dei “Dissidenten”, una formazione arabo-tedesca che mescola melodie arabe a ritmiche funk, nel solco della ricerca aperta dai Talking Heads. Il gruppo è in tour in Italia dall’ 8 al 15 e si esibirà anche a Modena, Firenze, Lucca, Umbertide. Un singolo appuntamento, di grandissimo interesse, è quello con “Kip Hanrahan” ed il suo spettacolo “Desire Developes an Edge”, che vede al suo fianco il redivivo Jack Bruce (mitico componente dei Cream) e Steve Swallow. Il 16 a Roccastrada (Grosseto), Kip Hanrahan metterà in scena una singolare fusione di jazz, ritmi latino, free, sperimentazioni, poesia, una delle più originali esperienze musicali di questi anni. (e. a.) DAL 7 AL “BALLO, NON SOLO…” DI ROMA SIA GLORIA A JORGE BEN E A TUTTI I BRASILIANI SIGNORI, il ritmo. Da domenica, per il terzo anno consecutivo, alcuni fra i più popolari musicisti brasiliani sbarcano in Italia. In programma sul palcoscenico romano di Ballo, non solo… i concerti di Jorge Ben (domenica sera), di Alcione (lunedì 8), di Gal Costa (martedì 9) e di Joao Gilberto (mercoledì 10). Sarebbe un vero problema analizzare a fondo quattro caratteri, quattro generi musicali di personaggi così differenti tra loro. Potremmo riassumere facilmente il tutto accomunandoli con la musica popolare del Brasile, con il calore, il ritmo che non significa necessariamente gioia di vivere e allegria. Jorge Ben è il samba, coinvolgente, leggero e moderno; è la semplicità, è tanti strumenti, è l’ ottimismo. Joao Gilberto, schivo e intimista, è la voce del Brasile, il numero uno, il padre della bossa nova che difficilmente si concede. Alcione è la voce delle scuole di samba è cantante e trombettista: “E’ una cantante che può permettersi qualunque cosa” come ha detto di lei Maria Bethania. E infine Gal Costa, ovvero voce e sensualità, canzoni di grandi autori brasiliani e presenza scenica. “Quando canto la gente sente la donna, il sesso” dice di sè. (l.pu.) IL 13 A LONDRA E A NEW YORK TANTISSIME ROCKSTAR UNITE PER L’ ETIOPIA IL programma è di quelli che rendono un’ occasione come questa davvero “storica”: in una sola sera, allo stadio di Wembley a Londra, il 13 luglio, per raccogliere altri fondi per l’ Etiopia, si esibiranno nella più spettacolare notte del rock da molti anni in qua, David Bowie, Paul McCartney, Elvis Costello, Elton John, Dire Straits, Queen, Sting, Wham, U2, Ultravox, Boomtown Rats, Pretenders, Nick Kershaw, Adam Ant, Sade, e, riformatisi per l’ occasione, gli Who di Pete Townshend. Contemporaneamente in America, su di un altro palco, saranno presenti Duran Duran, Mick Jagger, Eric Clapton, Stevie Wonder Paul Simon, Tears For Fears, Neil Young, Billie Ocean e altri musicisti a sorpresa. Naturalmente trovate i biglietti per la serata londinese è impossibile, ma la notte del 13 gli appassionati del rock saranno sicuramente tutti a casa, a seguire la diretta televisiva che RaiTre manderà in onda. (e.a.) UN FESTIVAL REGGAE IL SAPORE DEI CARAIBI MUSICA caldissima ed ipnotica, ritmi sensuali ed affascinanti, armonie e melodie che hanno il sapore dei Caraibi e la facile comunicativa della musica popolare: il reggae, finalmente approda in Italia con un festival, dal 14 al 16 luglio a Roma, che vuole presentare alcuni degli artisti giamaicani più popolari e famosi, musicisti di grandissimo valore che, nel nostro paese, ancora non hanno conosciuto quel successo che invece in tutta Europa è stato loro tributato in diverse occasioni. Tra i molti festival estivi questo è senza dubbio uno dei più interessanti, non solo per i personaggi che vi prendono parte, i Third World, Sly and Robbie, Gregory Isaacs, Barrington Levy, quanto per l’ insieme della proposta che raccoglie anche formazioni italiane e “toaster” giamaicani. La musica giamaicana, dalla morte di Marley in poi, ha avuto poco spazio sulle nostre piazze, e Reggaestate ‘ 85, questo è il titolo della rassegna, viene a coprire una lacuna considerevole e con un programma di tutto rispetto: i Third World infatti sono una delle band più affermate a livello internazionale della musica giamaicana, forti delle collaborazioni avute nel corso degli anni con personaggi del calibro di Stevie Wonder e dei Jacksons, un gruppo che ha alle spalle una solida maestria tecnica ed un repertorio in cui reggae, funk rock e soul vengono fusi in maniera ineccepibile; Gregory Isaacs poi, è da molti considerato il Marvin Gaye giamaicano, la stella più luminosa del panorama musicale dei Caraibi, autore e cantante di grandissime doti; per non dimenticare poi Sly Dunbar e Robbie Shakespeare, che con le loro collaborazioni con Bob Dylan, Rolling Stones, Grace Jones e molti altri, sono tra i musicisti più richiesti della scena mondiale. (e.a.)

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